Fashion is design

Chic Words | Valentino Des Ateliers | Venezia

La moda è design. La moda è cultura, progetto, studio, scelta dei materiali, analisi, costruzione e racconto. Tuttavia troppo spesso questo viene dimenticato, distratti dal pettegolezzo e dal contesto che ruota attorno al mondo della moda.

Il progetto Chic Words è nato proprio con l’obiettivo sia di raccontare una moda nuova (l’ >>> High-Tech Fashion) sia di raccontare la moda in modo diverso (ovvero in modo simile a come si racconta il design, considerando nell’insieme tutti gli aspetti, le fasi e gli elementi scientifici e culturali che conducono alla realizzazione del progetto finale). Per farlo ho scelto Venezia come punto di partenza, una capitale della moda unica e fragile, per sua stessa natura distante dalle dinamiche del Fashion System tradizionale, proprio perché una città con peculiarità che impongono di ripensare tutte le convenzioni e modi di vivere il contesto urbano. E che vivendola e osservandola per anni da studentessa di design, poi da ricercatrice e professionista, mi ha insegnato a guardare in modo diverso le cose.
Sono stata pertanto davvero entusiasta quando ho appreso che Pierpaolo Piccioli, stilista della Maison Valentino, aveva scelto la mia amata città lagunare come teatro della sua sfilata e ancora di più dopo aver assistito all’evento.

 

Venezia
come punto di partenza
per raccontare una moda nuova in modo nuovo


Chic Words | Valentino Des Ateliers | Venezia - Arsenale - Gaggiandre

La pandemia del biennio 2020-2021 ha messo fortemente in crisi il sistema moda, ed in particolare il settore degli eventi, imponendo di ripensare le modalità con cui presentare al pubblico le nuove collezioni e spingendo una trasformazione digitale prima tenuta sempre ai margini. L’avvento forzato degli eventi online ha avuto però l’aspetto positivo di indurre a riflettere sugli obiettivi delle sfilate e offrendo la possibilità ad un maggior numero di persone di poter seguire in streaming i fashion show in un’ottica di maggiore inclusività, oltre ad aver completamente scompaginato il calendario della moda aprendo la possibilità alle maison di organizzarsi in modo autonomo e di sorprendere il pubblico con format personalizzati.

Rendere le persone più coinvolte e consentire loro di documentarsi in diretta sulle sfilate conferisce loro una maggiore consapevolezza del lavoro che viene svolto dietro una collezione e spinge a formulare una opinione personale.

Un altro aspetto positivo che la crisi (per sua natura di crisi) ha portato è stata una riflessione da parte del mondo della moda sulle dinamiche di consumo e sull’importanza di tornare a creare dei pezzi di pregio, destinati a durare nel tempo. La moda che da sempre ha condiviso molti aspetti con la pratica del design - e come a me è sempre piaciuto considerarla – ne risultava distante nelle sue manifestazioni più effimere – atte a cavalcare tendenze momentanee – avvicinandola più alle dinamiche e ai tempi della comunicazione. Per contro non va scordato che anche il design, dimenticando i suoi principi fondamentali, ha iniziato a guardare alla moda con interesse e – in qualche caso – a comportarsi come la moda!

 

La sfilata Valentino Des Ateliers


La sfilata Valentino Des Ateliers (che potete vedere >>> qui) rappresenta un ritorno in grande stile alla Moda con la “M” maiuscola. Una Moda che è sogno, progetto e arte, contemporanea ma anche oltre il tempo. Proprio come la città di Venezia che riesce sempre a regalare nuove emozioni.

Immaginate uno specchio d’acqua al tramonto, incorniciato da una piccola corte di palazzi storici e “due imponenti tettoie acquatiche realizzate tra il 1568 e il 1573 nella Darsena Novissima e adibite al ricovero delle galere a remi che non necessitavano di alberatura”, queste sono le Gaggiandre dell’Arsenale di Venezia dove il 16 luglio 2021 dei fluttuanti abiti hanno sfilato sospesi tra acqua e cielo tra riflessi di luce e riverberi della laguna. Una collezione che risultata sospesa in un perfetto equilibrio tra arte e design che reinterpreta forme iconiche della maison con tinte vibranti e sature.

Pierpaolo Piccioli, ha disegnato la collezione in collaborazione con 17 artisti contemporanei, per lo più pittori, selezionati insieme a Gianluigi Recuperati. Piccioli ha dialogato con loro per interiorizzare e rielaborare le rispettive poetiche. Mettendo insieme l’atelier di moda e quello dell’arte, ha dato vita e tridimensionalità alle opere pittoriche. “Venezia era parte della visione che avevo avuto sin dal principio. Era l’unico posto al mondo nel quale presentare una collezione del genere, un contesto nel quale non aggiungere o non togliere nulla”, ha dichiarato lo stilista. La città lagunare ha una lunga tradizione di legame tra arte e moda dai tempi della Serenissima fino al circolo di Peggy Guggenheim. (E lo ri-scorpriremo insieme su queste pagine nei prossimi articoli!)
La sfilata approda inoltre all’Arsenale subito dopo il G20 dell’Economia in un dialogo simbolico sul clima di ripresa e ritorno ai temi fondanti per la società, un ritorno all’essenza.

 
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Gli artisti coinvolti nel progetto della collezione Valentino Des Ateliers sono: Joel S. Allen, Anastasia Bay, Benni Bosetto, Katrin Bremermann, Guglielmo Castelli, Maurizio Cilli, Danilo Correale, Luca Coser, Jamie Nares, Francis Offman, Andrea Respino, Wu Rui, Sofia Silva, Alessandro Teoldi, Patricia Treib, Malte Zenses e Kerstin Bratsch.

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IMMAGINI
Tutte le foto sono state realizzate da Maddalena Mometti in visita alle Gaggiandre, Venezia.



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